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- SIGNIFICATO DEI SIMBOLI -
SECCHIO-ACQUA
Il secchio è contenitore d'acqua, metafora di vita, irrobustita dalla melodia
continua del fluire armonioso e mai eguale dello zampillo della fonte. Il
secchio compare per la prima volta nel 1979 in "Primavera al vecchio pozzo",
tela 50x70 numero 5. La prima fontana è del 1978 in "Baite e desolazione", tela
40x60. Totale assenza dell'acqua. L'acqua nella fontana compare la prima volta
nel 1980 in "Oasi", tela 30x40 numero 219. E per la prima volta appare
zampillare dalla fonte nel 1992 in "Armonia di Vita", tela 40x60 numero 950.
BASTONE
Il bastone è l'elemento di appoggio, ma qui è metaforicamente la mamma per il
bambino, il moroso per la fidanzata, il marito per la consorte, l'amica per il
compagni. Due persone che si sorreggono, si aiutano vicendevolmente. Due
bastone: due persone. Quasi sempre i bastoni sono uno rivolto verso l'altro;
dialogo, accordo, reciproco cercarsi.
A volte divergono: temporaneo disaccordo. Altre volte ancora sono rivolti verso
un unico orizzonte, una stessa fonte: camminare insieme, condivisione totale. E
questo miraggio è sempre lo spazio più luminoso, il punto da cui scaturisce la
sensazione di misticismo dell'intera composizione
cromatico-prospettica-emotiva. E' comparso, singolarmente, per la prima volta
nel 1980 in "Un tempo...utili", tela 30x40 numero 189. E due nel 1987 in
"Rincorrendo luce", tela 40x60 numero 816.
LIBRO, FOGLIO, BUSTA
Voglia di comunicare, di trasmettere agli altri ciò che io ho avuto in dono
dalla vita, ciò che ho costruito, ma mia ricerca, i miei studi.
La mia naturale innata predisposizione per l'arte, la mia naturale dote del
disegno e del colore è bene che sia di tutti. Il libro a volte è scritto
(sempre 5 righi): sono io che cerco di dare; altre volte è intonso: sono io che
ho bisogno di "avere".
La prima presenza del libro risale al 198' in "Buio e luce...oltre la finestra",
tela 30x40 numero 238. Il foglio compare nel 1987 in "Rincorrendo la luce",
tela 40x60 numero 816 con il libro e da solo nel 1992 in "Era gioioso il
riposo...ieri", tela 40x60 numero 269.
SGABELLO-PANCA
Elemento su cui ci si siede per riposo, per sostare quasi a voler fermare il
tempo per vivere più a lungo le emozioni della vita.
L'emozione che io ho provato nel momenti in cui ho concepito e dipinto il
quadro e che l'osservatore prova nella lettura della tela.
Lo sgabello compare la prima volta nel 1980 in "Ieri...", tela 40x60. La panca
nel 1981 in "Era gioioso il riposo...ieri", tela 40x60.
FIORI-NUMERO
Fiori sempre rossi, perché rosso è il colore dell'amore. E 5 sono i fiori, come
5 sono le lettere della parola amore. Questi 5 fiori raccolti in mazzolino,
sono quasi sempre 2 sbocciati e 3 in bocciolo o viceversa. 2 e 3 o 3 e 2 come
le lettere delle parole: "ti amo" o "amo te".
La somma è sempre 5, come le lettere della parola amore. Ed il numero 23,
comparso per la prima volta nel 1994 in "Desio", tela 30x40 numero 1089 altro
non è che la scrittura composta dai due numeri 2 e 3.
DRAPPO FUXIA
Presenza fisica-spirituale dell'uomo. Questo "sudario" è, come oggetto,
presenza fisica dell'uomo; uomo che non è solo "fisico e materia" ma
essenzialmente "spirito e anima" e fondamentalmente "contenuto" tra due estremi
identificabili in: "gioia, amore, passione" e "dolore".
Nulla va oltre la gioia-amore, come nulla al di la del dolore. Tutto è
abbracciato da questi confini i cui colori sono: il "rosso" ed il "viola" del
"dolore". Passando da un estremo all'altro, abbracciando quindi ogni possibile
emozione, stato d'animo, sensazione il "rosso" e il "viola" si fondono
originando il "fuxia". Quindi il drappo come oggetto è presenza fisica e come
colore è presenza spirituale dell'uomo.
Il drappo è presente per la prima volta nel 1978 in "Semplicità", tela 30x40 e
di colore verde.
Dal quadro "E...s'aprirà ancora" del 1980 in poi, questo sudario sarà solo fuxia.
Ampliando ancora il significato del drappo nel suo colore, estendo il concetto
ad una osservazione maturata nel tempo. Ho detto che esso è presenza fisica e
spirituale dell'uomo attraverso i colori rosso e viola. Vado oltre affermando
con convinzione che tali colori rappresentano altresì l'alfa e l'omega
dell'uomo: la nascita e la morte.
La nascita è frutto dell'amore, passione, è gioia. Quindi il "rosso". La morte
è dolore: il "viola". "Rosso e viola" estremi che abbracciano ed accompagnano
l'uomo dalla nascita alla morte in ogni possibile emozione, stato d'animo,
sensazione. Fuxia: colore del percorso terreno dell'uomo.
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